Home

TEMPO DEL CREATO  2022 – Die nachhaltige Familie      

Schöpfungszeit 2022 – L’eco-famigia 

      

Introduzione – Einleitung (Annette Brünger)

Care lettrici, cari lettori,

quest’anno per il tempo del Creato 2022 è stato scelto il titolo: “Ascolta la voce del Creato” (https://de.lutheranworld.org/de/content/leitfaden-fur-die-zeit-der-schopfung-2022-21). Trovo che il titolo sia ben centrato, perché tanti hanno perso l’abilità di ascoltare questa voce. Vale la pena di riflettere in queste prossime settimane su come possiamo aumentare la nostra sensibilità e possibilmente anche quella di persone che non vogliono ascoltare – per il bene nostro e del nostro pianeta.

La Rete per l’Ambiente della CELI partecipa per il secondo anno a questa iniziativa. Abbiamo deciso insieme di scrivere degli articoli su Come diventare Eco-Famiglia” con le persone con le quali viviamo a casa, un tema che ci ha occupato in questi mesi e ci seguirà anche in futuro. Non abbiamo scelta, vogliamo e dobbiamo rendere la nostra vita quotidiana sempre più eco-sostenibile. I nostri articoli sono un piccolo contributo per incuriosirvi per approfondire e incoraggiarvi a fermarsi un attimo prima di acquistare un qualunque prodotto o spostarsi con differenti mezzi per chiedersi: Mi serve veramente? Posso trovare una soluzione ad impatto ambientale minore? In che condizioni di vita e lavoro degli operai sono stati prodotti?… Per poter ascoltare e comprendere la “voce del Creato” e poter poi prendere delle decisioni consapevoli bisogna essere ben informati e valutare criticamente le diverse possibilità che si pongono.

Vorrei anche chiedere alle nostre lettrici e ai nostri lettori di raccontarci delle loro esperienze con la sostenibiltà. Scriveteci una mail all’indirizzo  decanato@chiesaluterana.it con l’oggetto: Rete per l’Ambiente.

Grazie e buona lettura!


Liebe Leserinnen und Leser,

dieses Jahr wurde für die Schöpfungszeit 2022 das Thema „Höre auf die Stimme der Schöpfung“ ausgewählt. Ich finde, dass es das Problem im Kern trifft, weil doch viele die Fähigkeit verloren haben, diese Stimme zu hören. Die kommenden Wochen ergibt sich also die Möglichkeit darüber nachzudenken, wie wir selbst unsere Sensibilität stärken können und vor allem wie wir Menschen, die nicht hören wollen, zum Umdenken bewegen können – für unser aller Wohl und das unseres Planeten.

Das Umweltnetzwerk der CELI beteiligt sich nun das zweite Mal an dieser Iniziative. Wir haben gemeinsam beschlossen Artikel über das Thema „Wie werden wir eine nachhaltige Familie“ mit den Menschen mit denen wir zusammen leben, zu schreiben. Wir haben uns mit diesem Thema in den letzten Monaten befasst und werden uns auch in Zukunft damit beschäftigen. Wir haben keine Wahl, wir wollen und müssen den Konsum in unserem täglichen Leben nachhaltiger gestalten. Unsere Artikel sind ein kleiner Beitrag um Sie neugierig zu machen selbst weiter zu recherchieren und Sie dazu zu ermutigen, bevor Sie konsumieren oder sich fortbewegen wollen, kurz inne zu halten und sich zu fragen: Brauche ich das wirklich? Gibt es dazu eine umweltfreundlichere Alternative? Unter welchen Lebens- und Arbeitsbedingungen haben die Menschen, die z.B. eine bestimmte Ware hergestellt haben, diese produziert?… Um die „Stimme der Schöfpung“ zu hören und zu verstehen und dann bewußt eine Entscheidungen treffen zu können, müssen wir uns vorher gut informieren und verschiedene Möglichkeiten die sich ergeben, kritisch abwegen.

Wir würden uns freuen auch von Ihren Erfahrungen mit der Nachhaltigkeit zu erfahren. Sie können uns gerne eine Mail an die Adresse decanato@chiesaluterana.it mit dem Betreff: „Umweltnetzwerk“ schicken.  Vielen Dank und viel Freude beim Lesen!


Diventare eco – Nachhaltig werden (Matteo Nicolini)


Diventare Eco-Comunità: un obiettivo che è anche “domestico” e familiare

L’impegno che abbiamo assunto in qualità di componenti della Rete per l’Ambiente della CELI è definire il contributo specificamente luterano alla protezione del Creato. Si tratta di idee, proposte, suggerimenti che, in qualità di componenti della Rete, intendiamo condividere con le Comunità al fine di avviare fattivamente quel ‘cambio di passo’ necessario per vivere la dimensione individuale e comunitaria della sostenibilità.

Nei due anni di attività della Rete per l’Ambiente, ci siamo concentrati per lo più sulla condivisione delle “buone pratiche” di sostenibilità, particolarmente utili per conseguire l’attestato di eco-comunità rilasciato dalla Commissione Globalizzazione e Ambiente (GLAM) della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. L’attestato è importante, poiché certifica formalmente che le comunità luterane in Italia hanno effettivamente avviato quel ‘cambio di passo’ più sopra indicato.

Ebbene, come Rete, riteniamo che si debba (e si possa) fare di più. Siamo tutti chiamati a cambiare il nostro stile di vita e a riflettere se il paradigma economico e sociale di stampo consumeristico nel quale siamo immersi sia veramente servente alle finalità di protezione dell’ambiente. È un impegno che si ritrova enunciato nella stessa deliberazione 2019/17, che approva la “Presa di posizione del Sinodo della CELI sul tema ecologia e sostenibilità nelle nostre Comunità”, divenuta un impegno da assumersi a livello di comunità: “Ci impegniamo a cambiare il nostro stile di vita personale attraverso misure concrete, per vivere e agire in maniera più equa.”

Com’è evidente, il mutamento parte dal “basso”, dai nostri comportamenti, investendo in prima battuta il nostro ambiente domestico e familiare. Dobbiamo diventare eco-individui e – perché no? – anche eco-famiglie. Le proposte e i suggerimenti che i componenti della Rete hanno indicato nei loro contributi per il Tempo del Creato 2022 vanno in questa direzione: la spesa, la gestione dell’acqua, i giochi dei bambini (solo per fare qualche esempio) possono essere ripensati valorizzandone, ad esempio, il riuso e il riciclo (anche solidale).

Si tratta di azioni controcorrente rispetto al comune sentire, orientato sempre più ad acquistare nuovi beni, a scartare quelli precedentemente utilizzati per acquistarne sempre di nuovi.

Si tratta, inoltre, di azioni che intendono contrastare l’aridità spirituale di una società che, forse anche per proteggere se stessa, rifiuta di confessare che ha “peccato nei confronti delle buone intenzioni di Dio con il suo creato” e che sta puntando verso una catastrofe globale irreversibile” (punto 1 della Presa di Posizione).

Non siamo, cioè, molto diversi da Elia, chiamato dal Signore a vivere in un’epoca storica di grande siccità: «Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo dirò io» (1 Re 17:1). Il contesto in cui Elia si trova a predicare è molto simile al nostro: entrambi sono caratterizzati da decadenza spirituale e politica; il IX secolo a. C. e il 2022 si distinguono per straordinaria assenza di piogge. Poiché “non pioveva sulla regione”, Elia è inviato a Zarepta di Sidone: si compie, com’è noto, un miracolo. Elia chiede a una vedova acqua e pane, che ormai scarseggiano. La vedova risponde: “Per la vita del Signore tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ di olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a cuocerla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo”. Elia risponde: «Non temere; su … prepara prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi, ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché dice il Signore: La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non si svuoterà finché il Signore non farà piovere sulla terra”. La vedova fece come richiestole, e “La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di Elia” (1 Re 17:12–16). La vedova e suo figlio hanno di che saziarsi.

Non è tanto l’abbondanza del cibo e dell’acqua a stupire, quanto la risposta della vedova – sicuramente con poco denaro, stremata dal caldo, dalla sete e dalla fame – a darci coraggio. La famiglia di Zarepta è un esempio di risposta alla chiamata di Gesù. Ci chiama in causa come luterani, impegnati a difendere, anche in epoca di aridità spirituale e ambientale, “gli interessi del creato che Dio ci ha affidato nei confronti della politica e della società”.

Il miracolo di Elia richiama il Vangelo di Giovanni, dove Gesù dialoga con la samaritana, promettendo quell’“acqua che … diventerà … sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” (Giovanni 4:14). È una chiamata alla quale la Samaritana risponde immediatamente: “Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua» (Giovanni 4:15).

È una chiamata che ci dà la forza per testimoniare l’impegno dei Cristiani, anche per la tutela dell’ambente.

Del dialogo tra Gesù e la samaritana mi piace evidenziare come la chiamata si estenda a tutti. Anche le famiglie che si definiscono “non tradizionali” (la samaritana, si ricordi, aveva avuto cinque mariti e conviveva, in spregio alle leggi dell’epoca) può divenire luogo di rigenerazione. Ogni cellula delle comunità luterane può diventare eco-famiglia e avviare quel mutamento di passo così dando testimonianza di fede e di cura degli “interessi del creato che Dio ci ha affidato nei confronti della politica e della società”.


Öko-Gemeinschaft werden: ein Ziel, das sich auch in unseren Wohnungen und Familien verwirklichen muss.

Unsere Verpflichtung als Mitglieder des ELKI – Umweltnetzwerks besteht darin, den spezifisch lutherischen Beitrag zur Bewahrung der Schöpfung zu definieren. Es handelt sich um Ideen, Vorschläge und Anregungen, die wir als Mitglieder des Netzes mit allen Gemeinschaften teilen wollen, um den “Schrittwechsel” zu vollziehen, der notwendig ist, um die individuelle und gemeinschaftliche Dimension der Nachhaltigkeit zu leben.

In den zwei Jahren, in denen das Netzwerk für die Umwelt tätig ist, haben wir uns vor allem auf den Austausch von “best practices“ (bewährten Wege) der Nachhaltigkeit konzentriert, die besonders nützlich sind, um das Zertifikat der Öko-Gemeinschaft zu erhalten, das von der Kommission für Globalisierung und Umwelt (GLAM) der Vereinigung der Evangelischen Kirchen in Italien ausgestellt wird. Die Bescheinigung ist wichtig, weil sie formell bestätigt, dass lutherische Gemeinschaften in Italien tatsächlich den oben erwähnten “Schrittwechsel” eingeleitet haben.

Wir sind als Netzwerk der Meinung, dass mehr getan werden muss (und kann). Wir alle sind aufgerufen, unseren Lebensstil zu ändern und darüber nachzudenken, ob das konsumorientierte Wirtschafts- und Gesellschaftsparadigma, in das wir eingetaucht sind, wirklich dem Umweltschutz dient. Es ist eine Verpflichtung, die Synodenbeschluss 2019/17 selbst zum Ausdruck kommt, in der die “Positionserklärung der ELKI zu Ökologie und Nachhaltigkeit in unseren Gemeinden” gebilligt wird und damit zu einer Verpflichtung auf Gemeindeebene geworden ist: “Wir verpflichten uns, unseren persönlichen Lebensstil durch konkrete Maßnahmen zu ändern, um gerechter zu leben und zu handeln.”

Es liegt auf der Hand, dass der Wandel von “unten” ausgeht, von unserem Verhalten, das in erster Linie unser häusliches und familiäres Umfeld betrifft. Wir müssen ‚Öko-Individuen‘ und – warum nicht? – ‚Öko-Familien‘ werden. Die Vorschläge und Anregungen, die die Mitglieder des Netzwerks in ihren Beiträgen für den Tag der Schöpfung 2022 gemacht haben, gehen in diese Richtung: Einkaufen, Wassermanagement, Kinderspielzeug (um nur einige Beispiele zu nennen) können neu überdacht werden, indem beispielsweise Wiederverwendung und Recycling (einschließlich Solidarität) betont werden.

Mit diesen Maßnahmen heißt es gegen den Strom schwimmen, da das allgemeine Gefühl immer mehr dazu tendiert, neue Waren zu kaufen und die zuvor benutzten wegzuwerfen.

Es sind auch Aktionen, die der spirituellen Dürre einer Gesellschaft entgegenwirken sollen, die sich – vielleicht sogar zu ihrem eigenen Schutz – weigert zuzugeben, dass sie “gegen die guten Absichten Gottes mit seiner Schöpfung gesündigt hat” und auf eine unumkehrbare globale Katastrophe zusteuert” (Punkt 1 der Stellungnahme).

Wir unterscheiden uns also nicht sehr von Elia, der vom Herrn berufen wurde, in einer Zeit großer Dürre zu leben: “Um des Herrn willen, des Gottes Israels, vor dessen Angesicht ich stehe, wird es in diesen Jahren weder Tau noch Regen geben, es sei denn, ich sage es” (1 Könige 17,1). Der Kontext, in dem Elia predigt, ist dem unseren sehr ähnlich: Beide sind durch geistige und politische Dekadenz gekennzeichnet; das 9. Jahrhundert v. Chr. und das Jahr 2022 zeichnen sich durch ein außergewöhnliches Ausbleiben von Regen aus. Da “es in der Gegend nicht regnete”, wird Elia nach Sarepta in Sidon geschickt: ein Wunder geschieht. Elia bittet eine Witwe um Wasser und Brot, die jetzt knapp sind. Die Witwe antwortet: “Um des Herrn, deines Gottes willen, ich habe nichts Gekochtes, sondern nur eine Handvoll Mehl und ein wenig Öl im Krug; jetzt werde ich zwei Holzstücke sammeln, danach werde ich hingehen und es für mich und meinen Sohn kochen; wir werden es essen und dann werden wir sterben”. Elia antwortete: “Fürchte dich nicht; … bereite zuerst ein kleines Fladenbrot für mich und bringe es mir; dann sollst du etwas für dich und deinen Sohn zubereiten, denn der Herr spricht: Das Mehl im Krug soll nicht ausgehen und der Krug mit Öl soll nicht leer werden, bis der Herr es auf die Erde regnen lässt.” Da tat die Witwe, was er verlangte, und “das Mehl im Krug wurde nicht weniger und der Krug mit dem Öl nicht leer, wie der Herr durch Elia geredet hatte” (1 Könige 17,12-16). Die Witwe und ihr Sohn hatten genug, um sich zu versorgen.

Es ist nicht so sehr der Mangel an Nahrung und Wasser, der überrascht, die Reaktion der Witwe – die sicherlich wenig Geld hatte und erschöpft war durch Hitze, Durst und Hunger – gibt eine Antwort die uns Mut macht. Die Familie von Sarepta ist ein Beispiel für die Antwort auf den Ruf Jesu. Sie ruft uns als Lutheranerinnen und Lutheraner zum Handeln auf und verpflichtet uns, auch in Zeiten geistiger und ökologischer Dürre “die Interessen der Schöpfung, die Gott uns anvertraut hat, gegenüber Politik und Gesellschaft zu verteidigen”.

Das Wunder des Elias erinnert an das Johannesevangelium, wo Jesus mit der Samariterin spricht und ihr verspricht “das Wasser zu geben, das … zu einer Quelle wird, aus der ewiges Leben sprudelt” (Johannes 4,14). Es ist ein Ruf, auf den die Samariterin sofort antwortet: “Herr”, sagte die Frau zu ihm, “gib mir von diesem Wasser, damit mich nicht mehr dürstet und ich nicht mehr herkomme, um Wasser zu schöpfen” (Joh 4,15). 

Es ist ein Aufruf, der uns die Kraft gibt, das Engagement der Christen auch für den Schutz der Umwelt zu bezeugen.

Aus dem Dialog zwischen Jesus und der samaritanischen Frau möchte ich hervorheben, dass der Aufruf an alle gerichtet ist. Selbst Familien, die sich selbst als “nicht traditionell” bezeichnen (die samaritanische Frau hatte fünf Ehemänner und lebte entgegen den damaligen Gesetzen), können zu Orten der Regeneration werden. Jede Zelle der lutherischen Gemeinschaften kann zu einer Öko-Familie werden, diesen Tempowechsel einleiten und so Zeugnis für den Glauben und die Sorge zu geben, dass Gott uns den Schutz der “Sorge für Schöpfung, in Bezug auf Politik und Gesellschaft anvertraut hat”.